Tra le tante peripezie di oggi e il tempo uggioso, grigio e per nulla estivo, ho passato molto tempo in cucina... e lì bello come il sole il nostro quadro di viaggio: già perchè per ogni viaggio importante in moto, tutti i ritagli di giornale, i fiori, le stoffe, la lana e ogni cosa che ritenevo importante per non dimenticare, sono finite sottovetro, in un quadro.
Tra questi spiccano il viaggio d'Italia, da norda a sud, in Francia alla scoperta della linea Maginot, Barcellona, Francia meridionale, Andorra... Scozia. Nessuno resta sotto i 2000 km, e quello scozzese sicuramente è quello che più mi ha segnata: il primo in assoluto (sempre come passeggero), il più lungo, 6000 km tondi tondi! da Ferrara a John O'Groat, il punto più a nord. Insomma una meraviglia di assoluto nulla e desolazione, le mie immagini preferite.
Pensando al viaggio mi sono venuti in mente tutti i manicaretti locali, piccantissimi, come l'ottimo Chili degusatato nella minuscola casetta sul campo di battaglia di William Wallace, proprio la stessa landa dove hanno girato il film Cuore Impavido, Braveheart di Mel Gibson.... a proposito, fu una vera delusione: l'immenso capo di battaglia non è che un fazzolettino rispetto le riprese (magia della telecamera!).
Ma a casa le pietanze locali non le posso certo riprodurre: ono l'unica che ama i cibi "forti", piccanti e aromatici.... mi restano da proporre i biscottoni, ma non quelli carichi di spezie (che per altro non amo neppure io) ma semplici friabili biscotti bianchi: i Short Bread.
Originariamente (ma anche ora) servirebbe farina di avena, ma ancora ci sono grosse perplessità sul potenziale quantitativo di glutine all'interno di questo cereale quindi bypasso codesta farina, peraltro introvabile da me. Passo così a farina di riso e fioretto di mais che aiuta a rendere un po' meno secco il biscotto.
ShortBread
Ingredienti:
250 gr burro
220 gr farina di riso (mulino zangirolami)
40 gr fioretto di mais (nutri free)
130 gr farina di mandorle (io le ho frullate)
120 gr di zucchero
un pizzico di sale
Con gli ingredienti fare un bel panetto (come per la pasta frolla) e metterlo a riposarre in frigorifero per almeno un'ora.
Si prende una teglia e la si imburra e infarina, oppure con la carta da forno come ho fatto io (poca voglia di ripulire dall'unto le pentole), si stende il panetto di farina che era in frigorifero, con uno spessore di mezzo centimetro.
Infine si ripone nuovamente in frigo per mezz'ora.
Terminata il tempo di riposo accendere il forno a 180 gradi e ritirare la teglia dal frigo, con la forchetta bucherellare la superficie in modo regolare e infornare per 30 minuti.
Scaduto il tempo estrarre dal forno, e tagliare dei rettangoli (questa è la forma tipica, ma possono essere anche tondi). lasciar raffreddare bene.
Purtroppo non si vede bene la bucherellata della forcheta ma il gusto non ha nulla da invidiare alla versione originale.. inoltre in casa c'è un profumo meraviglioso!!!
E' stato divertente, mentre aspettavo finissero di cuocere, leggere i resoconti del viaggio (mamma mia quante cose ho scritto..e alluinanti), i libretti con tutta la storia, i luoghi visitati... se convinco i miei ad accendere il proiettore domani ci tuffiamo con gli ShortBread in mano, dentro le diapositive fatte nelle Highlands immense della Scozia, tra castelli e arcobaleni.... che meraviglia. Mi manca.. magari un giorno con le pesti, ci torneremo ancora... magari in moto come in quel viaggio... porella motocicletta, ha voglia pure lei di muoversi.
Mini storia degli ShortBread (fonte : Wikipedia)
Nota post post: ovvero il giorno dopo.
Non c'è che dire: la riposata dnotturna ha fatto bene ai biscotti, soltanto restano molto friabili (più di quelli glutinosi) ma ho usato anche tantissima farina di riso, e quesllo conta. La prossima volta un mezzo cucchiaino di Xanthano non lo toglie nessuno dall'impasto!
Tra questi spiccano il viaggio d'Italia, da norda a sud, in Francia alla scoperta della linea Maginot, Barcellona, Francia meridionale, Andorra... Scozia. Nessuno resta sotto i 2000 km, e quello scozzese sicuramente è quello che più mi ha segnata: il primo in assoluto (sempre come passeggero), il più lungo, 6000 km tondi tondi! da Ferrara a John O'Groat, il punto più a nord. Insomma una meraviglia di assoluto nulla e desolazione, le mie immagini preferite.
Pensando al viaggio mi sono venuti in mente tutti i manicaretti locali, piccantissimi, come l'ottimo Chili degusatato nella minuscola casetta sul campo di battaglia di William Wallace, proprio la stessa landa dove hanno girato il film Cuore Impavido, Braveheart di Mel Gibson.... a proposito, fu una vera delusione: l'immenso capo di battaglia non è che un fazzolettino rispetto le riprese (magia della telecamera!).
Ma a casa le pietanze locali non le posso certo riprodurre: ono l'unica che ama i cibi "forti", piccanti e aromatici.... mi restano da proporre i biscottoni, ma non quelli carichi di spezie (che per altro non amo neppure io) ma semplici friabili biscotti bianchi: i Short Bread.
Originariamente (ma anche ora) servirebbe farina di avena, ma ancora ci sono grosse perplessità sul potenziale quantitativo di glutine all'interno di questo cereale quindi bypasso codesta farina, peraltro introvabile da me. Passo così a farina di riso e fioretto di mais che aiuta a rendere un po' meno secco il biscotto.
ShortBread
Ingredienti:
250 gr burro
220 gr farina di riso (mulino zangirolami)
40 gr fioretto di mais (nutri free)
130 gr farina di mandorle (io le ho frullate)
120 gr di zucchero
un pizzico di sale
Con gli ingredienti fare un bel panetto (come per la pasta frolla) e metterlo a riposarre in frigorifero per almeno un'ora.
Si prende una teglia e la si imburra e infarina, oppure con la carta da forno come ho fatto io (poca voglia di ripulire dall'unto le pentole), si stende il panetto di farina che era in frigorifero, con uno spessore di mezzo centimetro.
Infine si ripone nuovamente in frigo per mezz'ora.
Terminata il tempo di riposo accendere il forno a 180 gradi e ritirare la teglia dal frigo, con la forchetta bucherellare la superficie in modo regolare e infornare per 30 minuti.
Scaduto il tempo estrarre dal forno, e tagliare dei rettangoli (questa è la forma tipica, ma possono essere anche tondi). lasciar raffreddare bene.
Purtroppo non si vede bene la bucherellata della forcheta ma il gusto non ha nulla da invidiare alla versione originale.. inoltre in casa c'è un profumo meraviglioso!!!
E' stato divertente, mentre aspettavo finissero di cuocere, leggere i resoconti del viaggio (mamma mia quante cose ho scritto..e alluinanti), i libretti con tutta la storia, i luoghi visitati... se convinco i miei ad accendere il proiettore domani ci tuffiamo con gli ShortBread in mano, dentro le diapositive fatte nelle Highlands immense della Scozia, tra castelli e arcobaleni.... che meraviglia. Mi manca.. magari un giorno con le pesti, ci torneremo ancora... magari in moto come in quel viaggio... porella motocicletta, ha voglia pure lei di muoversi.
Mini storia degli ShortBread (fonte : Wikipedia)
"Lo shortbread è un biscotto tipico scozzese, tradizionalmente preparato con una parte di zucchero, due di burro, tre di farina di avena e altri ingredienti. Il nome shortbread si riferisce alla particolare friabilità di questo tipo di biscotti ("short" è un termine in disuso per friabile).
È possibile trovare gli shortbread principalmente in tre formati: gli shortbread fingers, i più tipici, di forma rettangolare allungata e molto spessi, gli shortbread rounds, di forma rotonda simili agli altri tipi di biscotti, infine i petticoat tails, un grande biscotto unico circolare che viene diviso in spicchi.
Gli shortbread sono originari della Scozia e vengono di norma ad essa associati, la loro popolarità tuttavia è molto alta in tutto il Regno Unito. Sono diffusi anche in altri paesi come Danimarca, Irlanda e Svezia (la variante svedese è chiamata Drömmar). La versione scozzese è comunque nettamente la più conosciuta e Walkers Shortbread Ltd è il maggiore esportatore di prodotti alimentari di tutta la Scozia."
Nota post post: ovvero il giorno dopo.
Non c'è che dire: la riposata dnotturna ha fatto bene ai biscotti, soltanto restano molto friabili (più di quelli glutinosi) ma ho usato anche tantissima farina di riso, e quesllo conta. La prossima volta un mezzo cucchiaino di Xanthano non lo toglie nessuno dall'impasto!
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